Questa vignetta in stile vintage anni '50 rappresenta visivamente il meccanismo della truffa delle community fees a Dubai, illustrando una situazione con richieste indebite di pagamento per oneri condominiali su immobili ancora in costruzione a carico degli acquirenti. L'immagine ben si attaglia all'articolo "Truffa delle community fees di Dubai: c’è responsabilità penale" dello Studio Legale Zampaolo, che analizza la recente sentenza della Cassazione in merito alla distinzione tra inadempimento contrattuale e reato di truffa. L’ambientazione, i dettagli e la composizione della scena trasmettono chiaramente il contesto giuridico, offrendo uno strumento visivo efficace per comprendere le implicazioni legali della vicenda.


Truffa delle community fees di Dubai: la Cassazione

Una recente sentenza della Cassazione Penale (Sez. II, n. 9279/2025) affronta un importante caso di illecito penale relativo alla cosiddetta truffa delle community fees, relativa alla richiesta fraudolenta di pagamento degli oneri condominiali per immobili in via di costruzione a Dubai, confermando la responsabilità derivante dal reato di truffa tentata.

Truffa delle community fees: il fatto

Il caso di rilevanza penale riguarda un ricorso per cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma che, pur dichiarando prescritti i reati di truffa tentata, aveva confermato la sua responsabilità civile per aver richiesto indebitamente, mediante artifizi e raggiri, il pagamento di oneri condominiali (community fees) a semplici promittenti acquirenti di unità immobiliari in corso di edificazione a Dubai.

Come evidenziato nella sentenza, gli elementi costitutivi del reato di truffa si configurano attraverso 

“artifizi documentali e narrativi capaci di raggirare il disponente ed indurlo alla prestazione patrimoniale, cui non avrebbe dato corso se avesse avuto una cognizione limpida dei fatti”. 

La condotta fraudolenta dell’imputato si è sostanziata, quindi, in una serie di artifizi e raggiri finalizzati a indurre in errore i promittenti acquirenti circa l’obbligo di pagamento delle community fees.

I principi richiamati sulla truffa avvenuta nella vicenda emiratina

La Corte richiama i principi consolidati in materia di truffa contrattuale, citando la sentenza n. 28273/2021 secondo cui il reato si considera consumato quando 

“attraverso artifici e raggiri […] si realizza l’effettivo conseguimento dell’ingiusto profitto con correlativo danno patrimoniale per la parte offesa”.

Particolarmente rilevante è il richiamo alla sentenza n. 47710/2024 che sottolinea come la condotta maliziosamente decettiva, come “l’omissione dolosa di informazioni essenziali”, integri gli estremi dell’illecito penale quando induce la controparte contrattuale a versare somme di denaro senza essere stata debitamente informata di circostanze determinanti.

La Cassazione ha respinto il ricorso confermando la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di truffa, evidenziando come la condotta dell’imputato non costituisse un mero inadempimento contrattuale ma integrasse gli estremi del delitto attraverso una serie di “condotte decettive” che hanno provocato un danno patrimoniale alle parti offese. 

Come precisato nella sentenza n. 35123/20219 Cass., infatti, 

“il delitto di truffa richiede necessariamente la prova di condotte fraudolente, consistenti in artifici e raggiri, che precedano l’induzione in errore e il conseguimento dell’ingiusto profitto”.

Truffa delle community fees: la conferma dell’appello

La Suprema Corte ha inoltre confermato l’impianto motivazionale della sentenza d’appello che aveva correttamente applicato quanto disposto dall’art. 578 del codice di rito, come interpretato alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 182/2021, stabilendo che:

”la conformità verticale delle decisioni di merito intervenute sull’accertamento della responsabilità ha infatti attinto alla regola di giudizio ‘bard’, che impone il superamento del dubbio ragionevole per l’accertamento della responsabilità”.

Le conclusioni su questa tipologia di truffa

Si tratta, a mio avviso, di una pronuncia che rappresenta un importante precedente in materia di responsabilità penale e civile derivante da condotte fraudolente in ambito immobiliare internazionale. Essa chiarisce i confini tra il mero inadempimento contrattuale e il reato di truffa, nonché i presupposti per la richiesta di oneri condominiali negli Emirati Arabi Uniti.

In tema di truffa e inadempimento contrattuale.

In tema di violenza sessuale.

Articolo sulla messa in prova nel processo minorile.

Sulla violazione del divieto di avvicinamento.

Sull’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.

Articolo su diritto all’affettività e sesso in carcere.

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